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La Serpe d'Oro, 9 luglio 2010

Si (ri)parte!

Sono stati mesi intensi, anche troppo, e non sempre per i motivi giusti
Sta di fatto che La Serpe d’Oro, come idea e come formazione, è viva, vegeta e non ha minimamente voglia di mollare il colpo, anzi. Siamo pronti per rilanciare, perché idee, progetti e voglia di fare, proprio non ci mancano.
Tante sorprese ci ha riservato l’estate appena trascorsa, tanta fatica, ma anche, e soprattutto, molte gioie.

Il supporto di pubblico, amici e fiancheggiatori, il (parziale, nel piccolissimo, ma significativo) successo riscosso nel corso degli spettacoli, sia i concerti seguiti dell’uscita del disco Toscani randagi sia le due repliche del recital Maledetta Toscana, le occasioni che ci sono state prospettate per il futuro e che senza dubbio caratterizzeranno i prossimi mesi… Ma non solo: tutte queste cose, insomma, ci spingono a progettare, a farci venire nuove idee (talvolta buone, talvolta meno), perché il lavoro da fare, per noi, è ancora tantissimo. 

E, tra tutti questi lavori, c’era anche la messa online di questo sito. Rinnovato, bello (si spera), funzionale. Con una serie di contenuti a loro modo preziosi, come i testi e pure le traduzioni, per quanto concerne quelli dell’album. Non soltanto, dunque, un biglietto da visita autopromozionale, ma l’offerta, aperta, libera e gratuita, di materiali per tutti coloro che abbiano a cuore la canzone toscana. 
Perché la musica, e certa musica in particolare, è, prima d’ogni altra cosa, condivisione. Ed è in questo senso che La Serpe d’Oro si ostina a concepire il suonare, il proporre canzoni scritte chissà quando, da chissà chi (sul chissà dove abbiamo qualche certezza in più): perché, non ci stancheremo mai di ribadirlo, le cose belle vivono e sopravvivono. Al di là delle persone, degli ingranaggi della comunicazione, delle leggi di mercato: è sufficiente che qualcuno le interroghi, per invitarle nuovamente a parlare, a parlarci.
Questo, nel nostro piccolo, fa e vuol continuare a fare La Serpe d’Oro.

Buona lettura e, come sempre, grazie di tutto.